Un imballaggio flessibile riciclabile al 100% è possibile?

 

Secondo la Flexible Packaging Association (FPA), l’imballaggio flessibile costituisce il 18% dei 145 miliardi di dollari del mercato dell’imballaggio americano: è un dato importante per la volontà di numerosi marchi di risparmiare sui costi energetici e ridurre le spese sui materiali.

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L’imballaggio flessibile non ha l’impatto negativo che hanno gli imballaggi rigidi di plastica, richiede meno materiali per la produzione, genera meno anidride carbonica durante il trasporto ed occupa meno spazio nella discarica.

Secondo la FDA, il rapporto tra prodotto ed imballaggio per le stand up pouches è 35 volte maggiore rispetto alle bottiglie di vetro con tappi di metallo e 21 volte rispetto alla lattina d’alluminio: questo permette di spedire più prodotto usando meno imballaggio. Ma come si traduce in termini di riciclo?

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Al momento non c’è ancora un sistema autosufficiente per gestire il riciclo dell’imballaggio flessibile, specialmente per materiali multistrato e specificatamente strutture composte di foglio d’alluminio con un laminato di polietilene: imballaggio monostrato è più facilmente riciclabile perché non contiene alluminio, mentre ogni componente del multistrato deve venire identificato e riciclato individualmente. Dato che gli imballaggi flessibili vengono utilizzati moltissimo per il cibo, è necessario tener conto della contaminazione da cibo: per questo solo una piccola percentuale degli imballaggi può essere riutilizzata.

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Per questo vi sono molti studi per cercare di imballare prodotti entro il sistema di recupero e riuso per evitare uno spreco completo, scoprendo modi per riciclare l’alluminio e producendo oli e gas dalle componenti plastiche che possono essere usati per ottenere elettricità e calore (usando pirolisi indotta da microonde). I produttori si stanno inoltre muovendo verso l’uso di materiali eco-sostenibili e bio-degradabili, bio-plastiche e materiali che possono venir riciclati senza essere ridotti a materiali di basso grado.

Purtroppo non esiste ancora un processo per riciclare adeguatamente le componenti plastiche in altri materiali plastici, il che porta ad usare esclusivamente la pirolisi, producendo carbonio liquido che può essere usato come carburante: ciò che deve essere studiato è come trasformare questo carbonio liquido in una più efficiente risorsa energetica.

 

Fonte su PackagingDigest

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